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NUOVE VOCI DA CARPINO
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La splendida,
la famosa Carpino, il piccolissimo paese in provincia di Foggia
che resiste, che custodisce e trasmette ciò che di meglio
la tradizione possiede
Dagli straordinari cantori Sacco, Maccarone e Piccininno un solido
ponte si è eretto. Solide basi edificate dagli abitanti,
i quali credono che un mondo diverso è possibile, da chi
ritiene che i devastanti processi globalizzanti e omologanti del
mercato contemporaneo possono essere deviati e rispediti al mittente.
Carpino non cederà, Carpino continuerà nel suo ineguagliabile
lavoro di ricerca e di riproposizione di culture e musiche lontane
che daranno un notevole contributo affinché si sia migliori,
per un domani migliore.
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La straordinaria
impresa culturale di cui stiamo per parlare è opera della generazione
che ha visto gli storici cantori mettersi in gioco ancora oggi, con dignità
e disponibilità, con umiltà e professionalità; è
opera di coloro che con pazienza certosina hanno scavato nella memoria
degli anziani e ritenuto che i cantori non potevano non lasciare validi
eredi a custodire e tramandare i loro tesori. Quindi genitori, insegnanti,
operatori culturali hanno seminato nella generazione dei bambini prima
e degli adolescenti poi, il germe della passione per la propria storia,
per la propria cultura, dando vita ad una band che sicuramente lascerà
un segno nel panorama della musica etnica.
Largo Criminale
è il nome della band composta da adolescenti che si cimentano oggi
nel riproporci inediti della tradizione carpinese e brani originali, per
comunicare al mondo che loro ce lhanno fatta a dare un segnale di
diversità, la sacra diversità che conferisce ricchezza,
crescita e speranza.
Dieci ragazzi col sostegno di tanti adulti, ma soprattutto con la propria
forza e la propria convinzione che i linguaggi possono essere altri da
quelli dei media e del mercato discografico delle canzonette usa e getta.
Nasce un cd promo che auspichiamo divenga un lavoro al più presto
disponibile per gli amanti della musica popolare: Oblitae Voces,
Storie di santi, di emigranti e di disobbedienti, un disco dedicato
a tutti coloro che non hanno mai avuto voce. Un lavoro autoprodotto che
si avvale dellaiuto degli studenti del Liceo Scientifico di Carpino,
del patrocinio del Parco Nazionale del Gargano e soprattutto delle ricerche
di Paola Niro e della collaborazione musicale di Luciano Castelluccia.
Un disco che, con tutti i limiti oggettivi delle capacità musicali
di ragazzi under 18, è già una straordinaria prova di coraggio
ed uno schiaffo morale alla esuberante mole di produzioni discografiche
di dischi clonati e musicisti improvvisati. E allora siamo felici di ascoltare
le voci ancora timide ma sincere e passionali di Francesca e Andrea, lefficacia
e la puntualità della chitarra di Roberta, le percussioni spartane
ma decise di Vittorio, Antonio e Leonardo, le virtuose acrobazie del clarino
di Antonio, il calore e la semplicità della fisarmonica di Alberto
e del basso di Giammichele, lo svettare creativo e incisivo della tromba
di Angelo.
Probabilmente sarà ritoccata per la stampa definitiva, ma la copertina
composta da Rocco già ci piace così
Dal loro coraggio,
dalle loro speranze e dalla loro passione nascono brani di esuberante
bellezza come La Madonna della Schiavonia, antico canto
religioso che ci rivela il carattere umano e a volte vendicativo di antiche
divinità pagane, trasformate in madonne dai sincretismi religiosi
dei tempi che furono. Un canto a Santa Lucia, sempre
ai limiti tra sacro e profano
Canti di emigrazione come Mariteme sta allAmerica
o Adelina che rivelano il dramma del distacco e, spesso,
della perdita degli amori.
Che dire di un intrigante rifacimento de Faciteve li cazze vostre
di Matteo Salvatore?
Non può mancare il sempre affascinante tema della tarantella del
Gargano (con versi inediti) su cui i ragazzi innesteranno una poesia di
Giuseppe Di Mauro, parole che ben esprimono le contraddizioni di un piccolo
paese dove loro, i giovani, non riescono a tacerne i disagi, i momenti
e i luoghi sempre uguali, ridondanti di noia, di mancanza di attenzioni
dal parte delle politiche verso le nuove generazioni; ragazzi che non
vorranno lasciare il loro paese, ma che reclamano il diritto a non disperdere
nella monotonia i loro anni più belli.
Così come nei brani originali Senza regole e
Non sime nate iere denunciano il bisogno di godere
delle loro dovuta libertà, magari reclusa in consuetudini, in atteggiamenti
e comportamenti dettati dalla morale di un paese troppo piccolo per qualsivoglia
adolescente.
E sono soprattutto loro che reclamano il diritto a gridare che non hanno
bisogno di imparare i paradigmi del potere, della guerra, della truffa
linguaggi
propri solo degli adulti
Canti eseguiti con affascinanti elaborazioni ritmiche e melodiche, accenni
klezmer, arabeggianti, balcanici, fantasie sconfinate.
Di giovani come loro ne vorremmo tanti! Aiutiamoli a crescere nel percorso
che hanno deciso di intraprendere. Spazio ai Largo Criminale! E
aspettiamo trepidanti il loro disco
Tarantula
Rubra
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