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Nando Citarella

'A FATICA 'E CITARELLA

La riproposizione della napoletanità negli aspetti più spettacolari, tragicomici e mai a noi così vicini; la connotazione del personaggio di strada che ad un tratto è anche l'ottimo interprete di una sceneggiatura teatrale, la continuazione della grande tradizione, la capacità di perpetrare la poliedricità dell'arte: questo, e anche di più, è Nando Citarella, l'artista che di musica e teatro ne fa uno strumento privilegiato per esprimere l'essenza dell'essere napoletano.

Avete voglia di percepire odori di Napoli, di vicoli stretti ed affollati, di caffè a qualsiasi ora, di bucato profumato appena steso e lenzuola che penzolano da angusti balconi? di evocare schiamazzi di bambini che si rincorrono, venditori incalliti con litanie mai paghe, stornelli vibranti di donne sempre indaffarate, attente e loquaci, di musiche "tra amore e guapparia", di pazzarielli e putipù? È quello che si può rivivere ascoltando l'ultimo lavoro di Nando.

Vaffaticà, un disco ricco di ospiti d'eccezione: da Lucilla Galeazzi a Maria Rosaria Omaggio, da Riccardo Tesi a Goffredo Degli Esposti; tanti altri ancora sono i bravi musicisti che hanno collaborato in questo prosperoso progetto. "Ue', quanta ggent'" scrive lo stesso Nando nel booklet nel ringraziare tutti e soprattutto i Vecchi, ovvero i suoi zii, coloro che gli hanno insegnato le usanze, le tradizioni, i canti, i riti votivi, il suonare, cantare e ballare per intere notti dinanzi ad una icona, con tutta la carica che la cultura campana contiene nel suo perenne paganesimo, variegato ed innumerevole per madonne e santi da lodare. Un ikebana di pezzi musicali con accostamenti quanto mai suggestivi con ritmi e melodie berbero/campani quello che ritroviamo in Gnawantella. Facile sarà per Nando migrare dai vari paesi del Mediterraneo grazie ai suoi mille tamburi personali e alle percussioni del Vesuvio (e non solo strettamente vesuviani): gli daranno modo di liberare la sua vena afroasiatica e creare quella transe propria dei tamburi Francesco Maisto, Abdallah Mohammed, Valerio Perla e Raul "Cuervo" Scebba, alcuni di essi già presenti nel precedente lavoro "TERRA 'E MOTUS". Doveroso sarà annoverare la celeberrima Pasqualino marajà, quanto mai sarcastica, canzonatoria e divertente, senza dimenticare di sottolineare l'inconfondibile, maestosa e straordinaria voce del capo tribù.

Arakne Mediterranea- galleria fotografica
Nando Citarella

Rievochiamo il dramma napoletano proprio dei sentimenti e delle sensazioni forti, emozioni contenute, arginate solo dalle strofe di una canzone magicamente interpretata: "Fenesta che luceva", prologo alla Suite Costiera (all'Avvocata), una forte e coinvolgente tammurriata per la catarsi di tutti i mali. Vi garantiamo che nell'assistere agli spettacoli di Nando c'è la forte possibilità di lasciarsi andare nella transe essendo egli stesso un "portatore sano", un induttore di transe: la tammorra e Nando diventano un corpo unico, schivo della stanchezza, incatenato dal ritmo incessabile, inviso di suono e sudore, di energia ed incantesimo. Bravo Nando! Ottimo ripropositore e rielaboratore delle bellezze partenopee, ma soprattutto sano contaminatore di un mondo sempre più (fortunatamente) senza frontiere.

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Con "Vaffaticà", Nero ha dipinto e Daniela ha letto e scritto...

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