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Roberto
De Simone
I viaggi infiniti di De Simone
Diplomato
in conservatorio decide di dar luogo alle sue esigenze artistiche più
che dedicarsi alle attività concertistiche di stampo elitario,
ed è in questo momento fondamentale che ritiene (a ragion veduta)
di doversi immergere nel mondo della ricerca, della etnomusicologia e
dell'antropologia. Non abbiamo remore ad affermare che dagli anni '60
in poi è a De Simone che si attribuiscono gran parte dei meriti
nella ricerca nei suddetti campi, soprattutto in Campania. E quale sarà
mai il migliore dei risultati delle ricerche se non pubblicarle e creare
un nutrito gruppo musicale che esegua tali ricerche, doverosamente e straordinariamente
rielaborate in chiave contemporanea (Nuova Compagnia di Canto Popolare)?
Svariate saranno poi le rappresentazioni teatrali che affondano nel sei-settecento
napoletano ed inebriano i teatri di tutto il mondo, le menti ed i cuori. Troppe
da annoverare le sue innumerevoli opere editoriali, musicali e teatrali,
tutte incredibilmente affascinanti forse perché tutte intrise di
quel che di più attraente vi è in quella tipologia culturale
che, l'industrializzazione prima e la globalizzazione poi, vorrebbero
cancellare: l'universo magico-religioso-fantastico delle culture millenarie
che ci hanno accompagnato fino a pochi decenni fa, insieme al culto della
Grande Madre, della Madre Terra e di tutte le Madonne (quale compromesso
con la Chiesa cattolica), culto che stoicamente resiste ancora in microcosmi,
anche metropolitani, come Madonna dell'Arco, Polsi, ecc). Le accurate
ricerche di De Simone non potranno quindi non essere degnamente riproposte
dal suo genio musicale straordinariamente capace di "contemporaneizzare"
i secoli trascorsi dandoci bene il polso delle situazioni passate. Dopo
venti anni Roberto De Simone ritorna con una produzione discografica:
Li turchi viaggiano, un cd eseguito dallo storico ensemble che
per tanti anni lo ha accompagnato nei suoi lavori teatrali, i Media Aetas,
musicisti che non disprezzano canoni anche poco abbordabili ai più;
ma quando l'Arte ha la connotazione della maestria e della maestosità
non ha crucci riguardo l'eventuale mancata fruizione di onnivori, arroganti
ed insulsi mass media del terzo millennio. Roberto
De Simone ci regala un'altra perla di saggezza culturale proprio in un
momento socio-politico di pregnante significato: la tracotanza dell'Occidente
nei confronti dell'Oriente, la paventata supremazia dell'imperialismo
col vessillo del cattolicesimo volto alla sopraffazione dei "barbari"
musulmani, anticamente raffigurati dai "turchi", ma che connotavano
il "diverso", "l'altro", sia nella cultura quanto
nei ritmi musicali, una diversità che spaziava dal vicino Oriente
fino alla oggi tanto massacrata Mesopotamia. Ovviamente
un cd da ascoltare attentamente, con fantastiche interpretazioni di brani
classici e originali come Soricillo, Fatte li fatte tuoie, Tarantella
di san Michele, Alli quatt'ore/Soi ciardine, Italiella. Un booklet
ricco di apporti, anche personali, su quella che è la chiave di
volta di un'interpretazione del mondo contemporaneo. Ed un emozionante
saluto ad un artista indimenticabile ed inseparabile: Virgilio Villani. Lunga
vita a Roberto De Simone e godimento per noi comuni mortali.
Tarantula Rubra
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