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CUBA E ALTROVE, SE I SANTOS PREFERISCONO LA VIA IPNOTICA
di Anna Nacci
Lottava
Settimana della Cultura Italiana a Cuba si è svolta agli inizi
di dicembre dopo due anni di interruzione dovuta alle difficili relazioni
politiche tra lItalia e lisola caraibica. Aderire ad una guerra
al fianco dei padroni del mondo, a coloro che decidono di impadronirsi
delle risorse con millantate esportazioni di democrazia, non poteva non
pregiudicare le iniziative e le partecipazioni culturali italiane in un
territorio che stoicamente resiste agli estenuanti embarghi sin dal 1961
e allo sguardo invasore a sole 170 km oltre lOceano Atlantico.
Leco della taranta è giunto anche lì
ma la prima
volta non è stata quella di Tarantula Rubra; qualcuno, chissà
quanto tempo fa, parlò di tarantismo, il che ha lasciato fra i
cubani il detto "¡Te va a dar una taranta!" come
per dire: ti ha morso la taranta?!. Fra le iniziative culturali
di questanno si è pensato di approfondire largomento
con seminari e musica.
La prima conferenza è stata occasione per incontrare Natalia Bolivar,
storica studiosa di Santeria. Al termine dellincontro, della danza
e del sempre emozionante filmato di Mingozzi, si è proclamato il
gemellaggio tra le due culture, sebbene la Santeria abbia un vasto calendario
di santos rispetto al nostro ragno/S. Paolo di Galatina/Damasco. Inoltre
i loro rituali sono oggi sempre più vivi in quanto le grazie e
le richieste da rivolgere sono sempre più pregnanti; e la collettivizzazione
dei mali, così come il tentativo di liberazione dalle oppressioni
quotidiane e di sempre continuano a tenere salde le relazioni di un popolo
costretto a resistere, e che vuole resistere.
Quel che resta del marxismo castrista tutto ciò lo sa bene, ed
è anche per ciò che tali rituali sono tollerati e godono
nel terzo millennio di ottima salute. Tarantismo e Santeria sono lontani
solo geograficamente: il sentire, le emozioni e gli obiettivi dei popoli
hanno archetipi comuni; la transe è stata e sarà la modalità
per comunicare con le divinità, qualunque esse siano e ovunque
abitino gli umani che cercheranno un referente oltre il proprio sé.
La seconda conferenza si è tenuta presso lUniversità
delle Arti, ex Country Club fino alla permanenza statunitense a lAvana,
un sito che oggi permea musica, teatro e suoni dal suo perimetro. Non
poteva mancare lincontro fra percussioni salentine e afrocubane
Il concerto del Tarantula Rubra Ensemble ha visto infine coinvolti nella
danza spettatori e direttori di palco
oltre la viva partecipazione
di Alberto Granado, il compagno di motocicletta, e non solo, del Che,
appositamente giunto al Teatro Nacional per partecipare alla rappresentazione
del Neotarantismo, e per regalarci parole in cui si rammenta che
un mondo nuovo è sempre possibile, cercando nuove modalità
di comunicazione, con giustizia e amore.
La comunicazione dei cubani oggi avviene attraverso i colori sgargianti
dei murales e dei loro caseggiati spesso cadenti, delle auto anni 50
che ognuno ripara da sé, dal Malecòn inondato dalloceano
che non si può attraversare, dallodore acre delle raffinerie
a pochi passi dal centro, dalla processione e metà tra il sacro
ed il profano in una remota periferia in onore di S. Barbara, uno degli
orisha più potenti. Dalle bicitaxi, o dai camellos,
gli autobus lunghissimi e affollati, e dagli amarillos, uomini
vestiti di giallo situati ai principali incroci che fermano auto statali
e non, organizzando un passaggio alla gente in attesa.
La comunicazione dei cubani avviene attraverso la loro fierezza e i loro
sorrisi che, pur nella loro evidente povertà, evidenziano dignità
e resistenza
E soprattutto dai suoni, dalla musica ad ogni angolo di strada, o che
giunge da lontano, da un autocarro traboccante musicisti che a tutta velocità
percorre la Calzada, magari per andare a mettere in scena uno spettacolo
strabiliante come quello dei Banrrarra, - tutti insieme per lo stesso
obiettivo -. Danze ipnotizzanti, musiche tra linquietante e
lirrefrenabile, costumi sgargianti, corpi sensuali volteggianti
in onore degli orishas: la spettacolarizzazione dei rituali di Santeria.
Ballerini in iperventilazione per raggiungere uno stato di quasi transe
che consenta loro di danzare instancabilmente, offrendo grano se sarà
Babalù Ayè/S.Lazzaro, girando come i vortici del mare per
Yemayà/Virgen de la Regla, spalancando gli occhi e saltando inverosimilmente
in danze erotiche e guerriere per Changò/S. Barbara
Questo e altro è Cuba, miscelando una rissa e la prostituzione
minorile, alla fierezza di essere cubani scrivendo allingresso di
un negozio che la revolucion es modestia, desinteres, altruismo,
solidaridad y heroismo.
www.tarantularubra.it
Alias, Il manifesto
04.03.06
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