Tarantula
Rubra chi è? Musica e interviste
Transe
Tarantismo e NeoTarantismo
Segui Tarantula Rubra
Rassegna Stampa
Galleria
Fotografica
In Rete
|
Antropologia
e storia delle religioni
 |
Nelle
società tradizionali linfanzia è sempre stato
un periodo della vita considerato rischioso e come tale da proteggere.
Molti sono i pericoli che minacciano il bambino. Alfonso M. Di Nola
si è soffermato su un particolare tipo di rischio, da cui,
con il rituale della passata, vengono protetti i bambini: attraverso
la terapia magica dellernia si intende infatti assicurare
ai maschi il vigore sessuale generazionale, sottraendoli ai rischi
di unimpotenza coeundi o generandi. Già Ernesto
De Martino, nella sua ricerca in Lucania, aveva descritto linsieme
dei rituali che proteggono dalle insidie della fascinazione. La
rappresentazione magica della malattia concerne soprattutto linfanzia,
che è particolarmente esposta alle insidie della fascinazione
e anche qui vale, a protezione, la potenza della parola e del gesto
rituali, o dellamuleto come rito fissato nella permanenza
di una certa materia. [
]
[
] De Martino vede una manifestazione del sincretismo
pagano-cattolico, sincretismo che non riguarda solo il contenuto
in sé, ma anche luso che viene fatto dellabitino,
la funzione che gli si attribuisce. Pur essendo considerato un oggetto
magico, perché deve tenere lontano il malocchio,
tuttavia il suo potere deriva dal suo inserimento nellambito
delle pratiche cattoliche: labitino deve essere battezzato,
per cui viene fatto indossare al bambino al momento del battesimo.
Questa connessione tra abitino e battesimo, che era molto presente
nella tradizione popolare meridionale, era collegata allusanza,
che aveva valore normativo, di far coincidere il momento della prima
uscita con la cerimonia del battesimo. Si riteneva che fosse rischioso
far uscire dalla casa il bambino prima che fosse battezzato, perché
esposto al malocchio, ed il battesimo costituiva per il nuovo nato
non solo la prima occasione di uscita pubblica ma anche loccasione
in cui si fortificava dalle influenze negative. [
]
GIANFRANCA
RANISIO
|
Il fenomeno della
fascinazione, del malocchio, prima di essere trattato come fenomeno psicologico,
e in alcuni casi psicopatologico, va analizzato da un punto di vista antropologico,
come una delle numerose credenze e superstizioni cui è volontariamente
sottomesso il genere umano. Larea culturale in cui si evidenzia
questo fenomeno è molto vasta e investe nozioni di tempo e di spazio
molto estese [
]
[
] Il malocchio, quindi, sembra essere originariamente collegato
a un potere magico attribuito allo sguardo desideroso o invidioso del
bene altrui, e deve intendersi come uninfluenza negativa esercitata
da uomini, cose, animali, a scapito di altri uomini, intenzionalmente
o involontariamente. Uno dei nomi con cui gli antichi lo designavano è
invidia, che nella sua accezione etimologica sta a significare guardare
male o guardare contro (dal latino invideo, connesso
con video, in cui in ha valore avversativo). I latini usavano, per designare
il malocchio, le espressioni oculi maligni, invidi, obliqui, urentes,
o più genericamente il termine fascinazione, che sta
a designare il fenomeno in tutte le sue varianti e che acquisterà
durante il medioevo un significato sinistro. Il termine, in seguito, diventerà
duso corrente nella lingua italiana, francese, spagnola, portoghese,
tedesca e inglese, anche se non mancheranno termini specifici per designare
il fenomeno come böse Blick, evil eye, mauvais oeil, mal de ojo ecc.
[
]
ERBERTO
PETOIA
Questi brani sono tratti dal libro
Antopologia e storia della religioni,
a cura di Angelomichele De Spirito e Ireneo Bellotta, NEWTON
& COMPTON EDITORI, 2000
------------------------
------------------------
Per
saperne di più: Tarantismo
e NeoTarantismo
Se vuoi
leggere altri testi, torna... in transe!
|