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Sulla transe
Non erano ancora dissipati gli affanni che derivarono dalla Morte Nera ed i tumuli di tanti milioni appena avvallati; allorché in Germania una strana mania investì gli animi, ed in onta alla natura divina dell'uomo, strascinò corpo ad anima nel magico potere di una infernale superstizione. Una convulsione, uno spasimo investiva stranamente il corpo, e per ben oltre due secoli eccitò lo stupore dei contemporanei; e dopo quella epoca non si fece più vedere. Venne dessa appellata il ballo di S. Giovanni, ovvero di S. Vito, e ciò per i salti con cui gli ammalati a guisa di baccanti, uniti in orde selvagge, schiamazzando, e colla schiuma alla bocca, offrivano l'aspetto di ossessi. Non rimase dessa limitata ad alcuni luoghi, ma favorita dal modo di pensare allora predominante, si diffuse in tutta la Germania e nelle conterminanti regioni del nord-ovest, quasi diabolica malattia popolare. (…) si diffuse in pochi mesi da Aquisgrana dov'era comparsa in luglio nei vicini Paesi Bassi. In Luttich ( Liegi), Utrecht, Tongern, ed in parecchie altre città del Belgio comparvero i ballerini di S. Giovanni con ghirlande in testa, e col ventre stretto da panni, onde trovar pronto sollievo. JUSTUS F.K. HECKER
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Questi brani sono stati tratti dal libro "Danzimania", se vuoi leggere altri testi, torna... in transe! |
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