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Sulla transe
Scritti rari
Alfonso Maria Di Nola
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]
"Questa società ha bisogno di uomini eguali non già
nei diritti reali, ma nella cosizzazione e nell'oggettivazione,
di uomini che consumino beni eguali, che non disturbino i sistemi
di produzione con la verità dei loro bisogni, così
che l'abitante di Cocullo, legato per tradizione al culto dei serpenti,
si assoggetti alla medesima distribuzione di beni inutili che investono,
per esempio, l'area fittizia dei bisogni di un abitante di Tokyo.
Ma per concretare storicamente questa programmazione, la società
di profitto non pretende soltanto una parificazione materiale dei
bisogni.
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Essa
esige che gli uomini delle differenti culture del nostro paese le vendano
l'anima, nel senso che il meccanismo economico di appiattimento delle
individualità in unico denominatore di bisogni non può non
presupporre o comportare che vi sia un parallelo appiattimento delle presenze
storiche per le quali io, pur appartenendo ad una comunità nazionale,
resto uomo fino a quando resto napoletano o friulano o abruzzese e via
di seguito, con tutto il carico del mio patrimonio tradizionale, con il
mio dialetto, con i miei cibi, con le rappresentazioni del mio universo
magico-religioso. [
] ci auguriamo una nuova società, ma riteniamo
che, fino a quando i primi segni di essa esprimono soltanto una sottile
capacità di spogliare la creatura del suo sé storico, le
tradizioni hanno una funzione di difesa e di salvaguardia: rappresentano
la diga di un sé vivibile contro i meccanismi di un sistema che
costringe a pagare la propria promozione economica con la deidentificazione".
[
] Le ragioni del potere e della manipolazione artificiosa e violenta
hanno ben compreso la possibilità di utilizzare ai propri fini
l'attuale sete di reidentificazione: obbedendo alla logica del profitto,
gli interessi ed i poteri che hanno distrutto le identità, oggi
ne tentano l'artificiale revivificazione.
Il fenomeno in questo senso è veramente imponente nel contesto
plurietnico degli Stati Uniti dove da anni si opera attraverso la nuova
politica della cosiddetta "etnicity" - un termine estremamente
equivoco che narcotizza fermenti e rivendicazioni economiche dei vari
gruppi etnici - promuovendo, attraverso una minuta organizzazione, le
manifestazioni "folkloriche" o nazionalistiche, la pizza e il
San Gennaro di Brooklyn, i balli degli immigrati dalle province greche
e romene, i concorsi di cucina e gastronomia russa e via di seguito, al
fine di ricostruire una topografia illusoria delle radici distrutte e
risuscitate.
a cura di IRENEO BELLOTTA
ed EMILIANO GIANCRISTOFARO,
ED. AMALTEA - RIVISTA
ABRUZZESE, 2000
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