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Dissociazione
e creatività
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E così, lesperienza del mattino nel metrò
si era riprodotta con una maggiore intensità quando guardavo
sul muro del laboratorio i particolari di una pittura realizzata
con la bomboletta spray.
Un po più tardi, quando ero rientrato al mio stato
di coscienza ordinaria di veglia uno stato che, per dire
la verità, mi prende assai spesso nel corso della giornata
mi sono ricordato di esperienze simili vissute sotto leffetto
di una piccola dose di LSD: vedevo nel mondo colori più intensi
e questa associazione della musica e della luce è una caratteristica
importante di questi stati. Mi mancano le parole per meglio spiegarlo
e non posso che rimandare alle prime pagine del libro di Huxley:
Les portes de la perception, che sono anchesse scritte sotto
leffetto di sostanze psichedeliche, in modo che quando si
è passati attraverso questa esperienza, il testo di Huxley
diventava esso stesso in qualche modo induttore di un ritorno indebolito
da questo stato..
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Quel
giorno, ho avuto come lintuizione che ci fosse alla radice del
movimento hip hop una specie di enigma accessibile solo a quelli che
potevano - attraverso non so esattamente quale strada vedere
diversamente che nella loro realtà ordinaria. Solo allora mi
sono ricordato che, durante un colloquio che avevo potuto avere con
i graffitari ero giunto a capire da alcuni, che trovavano le loro
idee di pitture nello stato di transe ipnagogico che sta
tra la veglia e il sonno, mentre altri mi parlavano del fascino esercitato
su di loro dal muro coperto da un inizio di disegno con la bomboletta,
fascino tale che a partire da quel momento, mi dicevano, non esistevano
più nulla intorno a loro. [
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La creatività è come unonda impossibile da contenere,
è una necessità al fare. Fuoriesce, si frange, si trasforma,
è unenergia che trattenuta ti fa soffrire, diventa un
peso dentro, unincapacità. Scrivere, disegnare e dipingere
non importa: si costruisce in te una forma che deve trovare unuscita,
uno sbocco e solo così ti sentirai più leggero.
Nel tempo si rivela sempre più come una necessità, una
maniacalità al fare che ti impedisce di fermarti. Non cè
riposto, non cè quiete, lappagamento è solo
un attimo. La vita ti dà e ti toglie e così nuove occasioni
ricreano nuove necessità di comunicare e non importa a chi
e a quanti.
Quando lavori lasciandoti andare voli, viaggi, sei in un luogo ma
anche in un altro. Esiste un tuo doppio che va fuori da te e che finalmente
agisce senza timore e imbarazzo. Qualche volta la necessità
della selezione delle idee ti dà sofferenza ma devi proseguire
per trovare una via nella moltitudine: non puoi sapere se quella era
la via: in quel momento non devi pensare ma agire ascoltando gli impulsi.
Così progetto e realizzazione si confondono, si compenetrano
e il delicato e magico equilibrio tra le due parti qualche volta si
realizza. Sono attraversamenti, direzionalità, labirinti nei
quali entri e solo così il tuo lavoro prenderà corpo
nella continua ricerca delluscita. [
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LUISELLA
CARRETTA
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Tarantula Rubra Cosa pensi della possibilità
odierna di vivere la transe?
Teresa De Sio Ritengo che oggi sia veramente difficile
che si raggiunga la transe con la musica e con gli strumenti che
abbiamo a disposizione. Se fosse possibile provare la transe solo
ed esclusivamente con la musica non esisterebbero gli additivi chimici
( droghe varie) che invece esistono. [
] Perché in realtà
più noi abbiamo oggetti, cose che ci confermano la nostra
esistenza nel mondo, più noi siamo ancorati da queste cose
al mondo, quindi risulta più faticosa e difficile lascesi
È proprio una questione di zavorra
il mondo in cui viviamo
oggi ci zavorra immensamente, direi proprio con loggettistica
più
volgare di così non lo saprei dire
un mondo totalmente
reificato che ci àncora, àncora la nostra psiche,
il nostro sé. La nostra identità è ancoratissima
alle cose. Per questo io credo che oggi la transe sia molto improbabile,
tanto quanto è grande la necessità di sballo. Ne deriva
un grande diffondersi di sostanze chimiche che ti aiutano a questo
fine.
Visto ciò non è detto che noi non ci si adoperi affinché
la musica in qualche maniera non riesca a catturare la nostra anima.
La speranza ed il divertimento sta proprio in ciò. [
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] Tarantula
Rubra - La transe ha secondo te una funzione sociale?
Massimo Carrano Sì, la transe non ha mai smesso
di esistere, è un bisogno primario delluomo. Quelli
che non vanno in transe rimediano in altro modo, raggiungono quella
soglia sottile che li separa dal loro abisso per esempio correndo
velocissimi in macchina, avendo crisi di forte aggressività,
recandosi in spazi dove comunque alterare la propria coscienza come
i casinò, le sale corse, posti dove la gente si gioca la
vita per quellattimo in cui stanno fra il perdere tutto e
avere tutto.
Secondo me i grandi riti fondamentali della nostra società
sono due ( e tutti gli altri sono rimedi per la mancanza di ritualità
): la discoteca e lo stadio, senza iniziazione
la gente ci
si butta dentro come in una lavatrice. Se vogliamo ci aggiungiamo
che sono riti di guerra e di fecondazione, di approccio sessuale.
La transe esiste ed ha una funzione sociale, quella di ricondurre
luomo alla sua dimensione esoterica. Essa se viene annullata
genera dei disastri fisici e sociali. Il fatto che un gran numero
di persone abbia dimestichezza con gli stati alterati di coscienza
è fondamentale. [
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] Tarantula
Rubra Quindi troviamo nella musica psichedelica unindicazione
per la transe
Cosimo Pecere Il linguaggio della transe vive solo
nella sua intraducibilità, essendo fuori da qualsiasi codice.
Un linguaggio folle, oracolare, un significante senza significato;
proprio perché la transe psichedelica non significa ni-ente,
significa tutto e, in questo senso la musica, che della transe è
uno degli aspetti fondamentali, è solo un significato
fluttuante.
[
] Laicamente: forse senza saperlo, o forse inconsciamente,
siamo tutti
folli di Dio, e su questa follia la psichedelia
dovrà individuare il suo fondamento. La psichedelia si pone
solo per togliersi e per superarsi: sia come esperienza musicale
che visionaria. Non a caso, oggi come ieri, si nutre, si rinnova
e si contamina con altri generi e con altre esperienze musicali,
quali il jazz, la musica classica, quella etnica ed altra ancora.
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Interviste di ANNA NACCI
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Questi
brani sono tratti dal libro
Dissociazione e creatività, la transe dellartista
a cura di V. Ampolo e L. Carretta, CAMPANOTTO
RIFILI, 2005 |
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