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Sulla transe
"[…] la Rete esalta soprattutto il singolo navigatore, cui attribuisce un ambito di libertà amplissimo, permettendogli di muoversi senza vincoli, di accettare o rifiutare, costruire o decostruire, togliere o inserire. A lui e solo a lui spetta la selezione, la scelta, la decisione sulla ispirazione delle visioni e dei messaggi, sull'ortodossia, sui trucchi, sul diavolo e l'acqua santa, poiché il tradizionale vaglio dell'auctoritas istituzionale si viene a trovare sullo stesso piano di qualunque altro nell'orizzontalità della Rete, e gli stessi veggenti non possono accedere a una posizione forte ed esclusiva, poiché sono tutti livellati dal meccanismo elettronico. Per converso questo cyber-navigatore, balzato sul ponte di comando della navigazione on line, prima o poi arriva a sperimentare una radicale perdita del centro - orientamenti, fondamenti, gerarchie -, scomparso insieme alla periferia nel non-luogo per definizione. Nel flusso senza riferimenti della Rete. La solitudine del navigatore, è un prerequisito dell'orientamento, che non può preesistere, ma che dovrebbe svilupparsi nel viaggio. In realtà tale compito è reso difficile se non impossibile sia dalla mancanza di punti cardinali, sia da mescolamenti e sovrapposizioni di significati, sia dalla debolezza della stessa opposizione vero-falso, sostituita da quella attuale-virtuale. Da una parte dunque, la Rete assegna all'individuo un posto sovrano, dall'altra questi si scopre debole, disorientato, marginale… […] Dunque, la tecnologia non esclude un eventuale lavoro di sacralizzazione dei suoi oggetti; piuttosto lo privatizza, lo frantuma, lo rende sempre provvisorio, incostante, mai definitivo. Da una parte la moltiplicazione, la serializzazione, la copia degli oggetti tecnologici mettono a dura prova ogni possibilità di valore sacrale, dall'altra la penetrazione della tecnologia nei più intimi recessi della vita individuale e collettiva stimola nuovi imprevedibili processi di conferimento di sacralità." Paolo Apolito ------------------------
Questi brani sono stati tratti da "Breve storia del tarantismo", se vuoi leggere altri testi, torna... in transe! |
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