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LA SACRA
CITTA'
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Ai suoi inizi la chiesa cristiana non aveva avuto un culto particolare
per i corpi estranei; badava solo ad assicurar loro una sepoltura decente.
E prima del quarto secolo non aveva promosso un vero e proprio culto per
i corpi dei martiri. Il fatto di sottrarre alcuni pezzi di un corpo santo
per diffonderne il culto era sembrato prima alquanto scandaloso, e luso
se nera diffuso, con reticenze, solo nel settimo secolo. [
]
Le reliquie suscitano quindi contraddittoriamente un rispetto pieno di
speranza e di paura come oggetti sacri e potenti e daltra
parte la derisione e la critica come oggetti di dubbiosa autenticità,
stranamente spezzettati e manipolati da chierici rapaci. [
]
Lattribuzione di sacralità a reliquie connesse al corpo dei
santi non è un tratto esclusivo del cristianesimo. Anche in altre
religioni quanto ha appartenuto a una persona reale (corpo intero
o una sua parte, vesti, utensili, armi) è oggetto di venerazione
e di culto. [
] La venerazione e luso di reliquie è
basato sul principio che il contiguo agisce sul contiguo; e quindi il
contatto o luso di cose appartenute o collegate con una persona
particolarmente ricca di potenza soprannormale produrrà gli stessi
effetti di forza, di intelligenza, di preservazione da mali influssi di
chi era capace la persona cui appartennero. I primitivi ritengono che
portare addosso, al braccio, al collo, sulle armi, capelli, denti, ossa
di un personaggio potente, ingerirne il cuore, il fegato, il rene, locchio,
giova ad assimilarne le qualità ed assicurarne la protezione in
casi di maleficio e laiuto nelle varie imprese di caccia, di guerra,
di preservazione in casi di malattia.
LUIGI M. LOMBARDI
SATRIANI
[
] Le immagini
votive stradali, le madonnelle, come vengono comunemente e affettuosamente
chiamate nonostante non siamo soltanto di soggetto mariano, costituiscono
un elemento urbanistico di immediata e rilevante evidenza nei quartieri
di Roma. Passeggiando per le vie del centro storico, dove il loro numero
è veramente imponente, non si può fare a meno di notarle
e sono una presenza importante anche in molti quartieri moderni e periferici,
dove la prassi votiva è a volte, diversamente dal centro storico,
attestata dagli ex-voto che tappezzano, come un mosaico di testimonianze
miracolistiche, le porzioni di muro intorno alle immagini. [
] Risale
molto indietro nel tempo la prassi di collocare immagini sacre sui muri
delle case a Roma: già nella città antica il culto dei Lares,
le divinità che presiedevano alla tutela dei luoghi critici,
come ad esempio i crocicchi, prevedeva la posa di effigi divine collocate
in edicole sui muri delle abitazioni. [
] In passato le immagini
stradale avevano una stretta relazione con lidentità di gruppi
e associazioni: erano appunto le corporazioni di mestiere, i baullari,
i sediari, i coronari, i macellai, gli ortolani e via dicendo, a porre
edicole votive a protezione di un edificio o di un tratto di strada e
a provvedere alla loro manutenzione.[
]
Le immagini sacre svolgono nel tessuto urbano una duplice funzione,
religiosa e civile afferma Lucetta Scaraffa erano
il segno di una devozione comune a tutte le classi sociali. Case
povere, palazzi aristocratici, ma anche ogni altro elemento delledilizia
urbana ( ponti, sottopassi, archi, e via dicendo) viene posto sotto la
protezione sacra delle madonnelle. Esse costituiscono anche elemento di
controllo simbolico sugli strati sociali più turbolenti, come attesta
la particolare proliferazione di edicole votive nei quartieri Monti e
Trastevere dove le immagini della Madonna, presenti nelle stampe di Bartolomeo
Pinelli, sono spesso contornate di coltelli, in funzione di peculiari
ex voto.
ANTONELLO RICCI
Questi brani sono
tratti dal libro
La Sacra Città - Itinerari antropolgico-religiosi nella Roma
di fine millennio
A cura di Luigi M. Lombardi Satriani
MELTEMI, 1999
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