![]() |
![]() |
La tela infinita Un ambito
molto frequentato nellultimo decennio della letteratura sul tarantismo
concerne la riflessione identitaria, ossia come determinate memorie
del rituale entrino in gioco nelle nuove elaborazioni culturali del
Salento. È un filone stimolante, tanto più quando va ad
esplorare le meccaniche interne al gioco identitario e i suoi modelli
comunicativi: tarantismo e pizzica sono oggi anche e soprattutto luoghi
di commerci simbolici e reali, di scontri tra accademici e studiosi
locali, cassa di risonanza per il rilancio turistico, evento editoriale
e discografico, e così via. Il cosiddetto contesto culturale,
dunque, reale protagonista di una complessa realtà geografica
(si parla di una post-modernità della tradizione), non solo il
mero contenitore di una vicenda. Non è questa la sede per valutare
a pieno i percorsi della riflessione socio- antropologica sulle culture
meridiane, tema più ampio che incrocia solo in parte la discussione
sul tarantismo, tuttavia si può osservare come di qui procedano
sensibilità opposte. Da un lato, come emerge dagli interventi
più lucidi, si attraversano dette politiche reinventive con la
consapevolezza e la tensione rispetto a un dialogo extra-regionale,
proteso verso le vaste sponde mediterranee. Dal lato opposto la tendenza
a essenzializzare il tema, a renderlo un unicum locale comprensibile
implicito corollario - ai soli attori territoriali: è
laggettivo pugliese o salentino che va automaticamente
ad affiancarsi al sostantivo tarantismo. [
] GABRIELE MINA ------------------------
Questi brani sono
tratti dal libro |
. |
|
Scrivi a Tarantula Rubra: info@tarantularubra.it |