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Transe e dissociazione
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Presso i medium del Marocco legati alla confraternita degli
Gnawa, al termine di una iniziazione che avrà la stessa funzione
che svolge nello zar e nello sciamanesimo, la posseduta selvaggia
diventa medium dello spirito, suo intermediario nel rapporto che
esso desidera stabilire con gli essere umani. Se ella resiste a
questo appello, lintruso la perseguita, si dice, finché
cede alla sua richiesta e accetta la chiamata. La possessione
è vista qui come il segno di una vocazione.
Si può allora decidere ed è sovente la famiglia
che prenderà la decisione che questa giovane posseduta
ha la vocazione per diventare una veggente di professione. In questo
caso il trattamento dei disturbi - della possessione selvaggia
sarà uniniziazione nel corso della quale la futura
veggente imparerà a controllare i suoi spiriti possessori,
a farne degli alleati, dei collaboratori. Ella sarà ritualmente
posseduta ma questa volta volontariamente.
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Le talaat possiedono
e curano, obbligatoriamente, un piccolo altare, la mida ( lett: la tavola),
dissimulato agli occhi dei consultanti e dei visitatori, consacrato al
loro melk. La mida è il fondamento nascosto, e spesso ignorato,
del sistema religioso degli Gnawa.
Essa esce dal locale in cui viene custodita una volta sola allanno,
quando, durante il mese di chaabane che precede quello del ramadan, la
talaa, nel corso di una grande festa, offre un sacrificio al suo melk.
Una parte del sangue raccolto in occasione di questo sacrifico è
deposto sullaltare del melk.
La mida è ricoperta con un coperchio conico che sostiene sette
ciotole riempite in permanenza, che contengono gli alimenti preferiti
del melk: dellolio, del sangue, dellincenso, dellacqua,
delle mandorle, ecc.
Certi alimenti, come il sangue e il latte, saranno poi rinnovati, nel
corso dellanno, in occasione dei sacrifici regolari.
Lattività religiosa della talaa sorganizza dunque in
permanenza attorno a questo altare che è per conseguenza il fondamento
della sua attività medianica.
Possiamo aggiungere
che, qui come altrove, laltare ha la funzione simbolica e terapeutica
distituzionalizzare la dissociazione, di simbolizzare il rovesciamento
della possessione selvaggia iniziale del futuro veggente in possessione
addomesticata e istituzionalizzata. Proprio per questo il suo allestimento
è, così come nello ndöp Wolof, il cuore stesso delliniziazione;
ne costituisce il passaggio essenziale.
È per questo che il sacrifico annuale, in occasione del quale laltare
del melk viene ricostruito con nuovo sangue versato, è come una
ripetizione delliniziazione che ha trasformato la persona dissociata
in officiante di un culto sul controllo della dissociazione. [
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[
] Nelle conclusioni
dellanalisi che dedica alla danza del ragno presso i tarantolati
del Salento, Golbert Rouget (1980) ritrova in un certo senso ciò
che Michel Leiris mostra quando evidenzia gli aspetti teatrali dei riti
di possessione. Rouget scrive che nel Tarantolismo, la tarantella
(musica e danza) non ha funzione di guarirlo dallisteria, ma al
contrario di fornirgli il modo di comportarsi pubblicamente come isterico,
seguendo un modello riconosciuto da tutti, consentendogli così
di liberarsi dal suo malessere interiore.
Questi brani sono
tratti dal libro di
GEORGES LAPASSADE, TRANSE
E DISSOCIAZIONE - ED.
SENSIBILI ALLE FOGLIE, 1996
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l'addio a Georges Lapassade
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