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Italian Sud Est

Non solo pizzica.
Il Salento può essere qualcosa daltro, qualcosa di più.
Senza smarrire il segno dellamore per una terra dai colori di
sughero e di cielo, la Fluid Video Crew ci parla di un viaggio lungo
le linee della Sud Est, la ferrovia che attraversa il Salento, da Lecce
ad Otranto, a Gallipoli, ma che, tramite Martina Franca, arriva anche
a Bari. Lungo il percorso si incontrano tante figure diverse, da Gigellino
alluomo dei Menhir, dai guardalinee a Vincent, il fondatore di
una città onirica e personale, a Med, tunisino e guardiano di
notte del banco della frutta a Santa Maria di Leuca. Si intrecciano
così storie di follia, di fedeltà alla terra, di poesia
e di dolore, lungo le linee di una ferrovia che narra a bordo delle
sue rotaie il lento girare del Salento su se stesso. Da questo disordine
e da questo ritornare della storia su se stessa, un moto che viene riassunto
dalle tre epigrafi del film, (di Fellini, Bene, Fascetti) emerge non
il Salento delle comunità danzanti, ma una terra in cui proprio
la lentezza e la posizione di frontiera, con il loro disordine organico,
ritornano ad essere una forma di singolare ricchezza, oltre linferno
del mondo omologato e funzionante.
Al principio era il caos, sembrano dire i quattro della Fluid Video
Crew, e ogni tentativo di ordinarlo, è destinato allo scacco,
a produrre mostri. Infatti se il caos non viene contrastato può
diventare unorganizzazione più elastica e sottile, una
libertà che consente a tutti di narrare la propria storia. [
]
Ecco, forse è questo che il film, al di là dei pareri
degli esperti, cinsegna: il disordine è una straordinaria
possibilità di libertà, attraverso cui è possibile
provare a fare e ri-fare il mondo. [
]
La libertà è quel passaggio stretto attraverso cui usciamo
dallordine normale e consueto delle cose e arriviamo e scoprire
i punti da cui si può fare e ri-fare il mondo. Per trovare questi
punti di passaggio e varcare queste soglia bisogna avere coraggio, pazienza
e sfortuna, aver perso le radici, e averle ricostruite in tutti gli
incontri con coloro che ci ascoltano e che ascoltiamo. Queste porte
sono invisibili, ma capaci di guardarci, come le vie dei canti di Chatwin.
Una di esse passa attraverso una vecchi e lenta ferrovia del Salento.
Benvenuti nel Sud Est!
Franco
Cassano
Italian Sud
Est è innanzitutto un atto damore, un atto damore
verso una terra che in un modo o nellaltro sentiamo
nostra, al di là della retorica: lunicità di questo
estremo lembo del Sud Est italiano è stato il collante che ci
ha permesso di realizzare un film così particolare. I suoi colori,
le sue genti, le sue mille contraddizioni, le sue storie, i suoi risvolti
onirici sono stati lhumus sul quale il film è man mano
cresciuto. [
]
Esisteva un solo desiderio: perdersi per questa terra, perdersi negli
interstizi dei suoi innumerevoli percorsi umani e geografici. Vecchie
leggende, antichi popoli, oscuri riti, moderne visioni,
esistenze solitarie e straordinarie, vecchi saggi, racconti di altri
tempi e di tempi che verranno, quotidianità difficili ed ingiuste:
era questo il fluido in cui ci volevamo muovere. [
]
A nostro avviso, il Salento di realtà non ne esprime soltanto
una: i punti di vista sono centinaia di migliaia, il confine tra la
realtà e la sua mesa in scena è sempre più labile:
la cosa che ci divertiva di più, da quando abbiamo iniziato a
giocare, era confondere il più possibile le
acque, confonderci noi stessi, mettere in crisi la rappresentazione
a partire dalle nostre soggettività. [
]
Da questo smisurato magma è venuto fuori Italian Sud Est, un
film di unepoca-non-epoca, di miti esistenti, di uomini e donne
al lavoro di un non-lavoro. Un film messicano, in una terra
dove lozio-disoccupazione diventa saggezza creativa. [
]
A chi non ha visto Italian Sud Est auguriamo, almeno, di venire in Salento
e di salire su uno di quei piccoli treni arancioni che, speriamo, continuino
a girare eternamente, sempre, su se stessi, a vuoto.
Così direbbe il buon Carmelo Bene
A presto
Fluid
Video Crew
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Questi brani sono stati tratti dal libro
di
FLUID VIDEO CREW, MARCO SUARA, CATERINA TORTOSA, ITALIAN SUD EST,
Appunti di viaggio per un docu-western salentino con foto di MAURIZIO
BUTTAZZO, -PIERO MANNI
EDITORE, SAN CESARIO DI LECCE, 2003
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